Esistono in Italia esperienze di soluzioni abitative protette (cohousing) alle quali abbiamo accennato nel nostro articolo “Non è un paese per vecchi” di venerdì 16 u.s.
Sì, e di seguito ne riportiamo alcune.
A Lucca esiste la struttura Del Moro, collocata in centro città. È un progetto di convivenza per over 65 autosufficienti avviato dalla fondazione Casa Lucca in collaborazione con la Misericordia e il Comune. Il progetto è dedicato ad “anziani rimasti soli che godono ancora di buona salute, disposti a coabitare in ambienti parzialmente condivisi”. Sono accettate persone singole ma anche coppie. La casa si articola in tredici ambienti ristrutturati con stanze doppie o singole, dotate di bagno privato, e con una zona giorno in condivisione. Nell’affitto mensile sono compresi servizi di accompagnamento ad attività comuni, come teatro, cinema, cene esterne. Sono garantiti anche servizi di prima assistenza.
A Bolzano il Comune ha messo a disposizione dei residenti che ne faranno richiesta 15 alloggi con il servizio di accompagnamento e assistenza abitativa per anziani, di cui 12 per singoli e 3 per coppie recuperando un vecchio compendio immobiliare a Gries.
A Trento invece esiste la Casa alla Vela: in un edificio di tre piani recentemente ristrutturato convivono sette anziane ultra-ottantenni autonome con tre studentesse tra i venti e trent’anni. Altre due case in Trentino sono gestite dalla stessa cooperativa, due cohousing per soli anziani in val di Non, a Cles e a Tassullo. Il Comune di Trento il 2 maggio 2016 ha inoltre approvato in consiglio comunale di voler “sperimentare e promuovere i progetti di coabitazione solidale, o cohousing”.

A Padova la collaborazione tra il Comune e la Comunità di Sant’Egidio ha dato vita a due esperienze di cohousing per anziani soli in zona Arcella e Torre, ed è presente anche un’altra esperienza interessante, una cittadella vera e propria che si chiama Civitas Vitae e all’interno della quale si trovano una residenza per anziani non autosufficienti, un centro d’infanzia, un autodromo didattico, il museo del Giocattolo, il centro di formazione e ricerca Varotto Berto. E poi ancora un’officina per la creatività digitale, uno spazio coworking, due sale prova per musica e montaggio video. Questa miscellanea di servizi, per bimbi, ragazzi e anziani, ha una capacità ricettiva di mille posti letto e impegna seicento operatori.
A Fidenza, in provincia di Piacenza, e in altri dieci comuni della zona da dieci anni opera l’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp). Sono proprio i servizi agli anziani il fiore all’occhiello dell’Asp di Fidenza: quattro strutture residenziali, tre centri diurni, alloggi residenziali, servizi di telecontrollo e taxi sociale.
Riteniamo che il ruolo del Comune sia quello di sostenere con convinzione tutte quelle esperienze residenziali che aprono spazi e servizi a quella parte della popolazione e alle famiglie più fragili. E’ questa la direzione che si può lavorare, esplorando anche nuove forme di partenariato col privato e il privato sociale.

Marostica Partecipa

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