Anche a Marostica, purtroppo, la febbre da gioco d’azzardo ha preso il sopravvento. Nel 2017 (dati lab.gedidigital.it) la spesa per i vari “giochi” ha superato la cifra dei 20 milioni di euro (20,31 mln di euro) e quindi, la spesa pro-capite, risulta di circa 1446 euro a persona. Tenendo conto che questa è una media, e che i giovani fino ai 18 anni non possono (non dovrebbero poter) “giocare”, si capisce come il fenomeno stia assumendo dimensioni preoccupanti; questo nel silenzio quasi generale.
Analizzando i dati delle vincite si ricava invece che queste sono 16,40 milioni di euro e quindi pari a circa l’80,7% della spesa totale. La cifra rimanente va suddivisa in 2,39 milioni di euro allo Stato e 1,53 milioni di euro ai concessionari, agli esercenti e ai gestori dei “giochi”. Le tipologie di “gioco” maggiormente in voga sono le Slot e le New Slot (meglio note come le macchinette) per 16,77 milioni di euro; le lotterie istantanee (gratta e vinci e simili) per 2,11 milioni e il classico gioco del Lotto per 1,10 milioni. La cosa che balza all’occhio è l’aumento del gioco alle macchinette che dal 2015 al 2017 è più che raddoppiato. La fruibilità e la facilità di accesso ai luoghi in cui spendere è talmente alta che il risultato si commenta da sé. Un ultimo dato invece non possiamo conoscere ed è quello delle giocate online; questa cifra sfugge a qualsiasi analista delle ludopatie.

Concludendo: dovremmo come comunità riflettere su questi numeri; il cosiddetto gioco d’azzardo legale (lecito?) sta rovinando famiglie intere e singoli pezzi della nostra società. Come amministratori dovremmo provare a vedere, pur con i limitati mezzi che abbiamo, come frenare il fenomeno.
Voi cosa ne pensate?

Alessandro Seganfreddo
Marostica Partecipa

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